DECARBONIZZAZIONE

Cos’è la decarbonizzazione: significato e perché è importante

La decarbonizzazione è l’insieme delle strategie e delle politiche finalizzate a ridurre le emissioni di anidride carbonica e di altri gas serra tramite l’impiego crescente di fonti rinnovabili al posto dei tradizionali combustibili fossili, come il carbone, petrolio e gas. La decarbonizzazione fa parte di un più ampio processo di transizione energetica da un sistema energetico tradizionalmente fondato sull’uso di fonti fossili a uno più sostenibile, fondato su energie rinnovabili e tecnologie a basse emissioni. In un periodo storico segnato da continui cambiamenti climatici e dal conseguente surriscaldamento globale, la decarbonizzazione assume un ruolo sempre più rilevante; l’obiettivo è quello di arrivare alla carbon neutrality (o emissioni zero) come promesso attraverso gli accordi del Green Deal, un piano di decarbonizzazione per rendere l'Europa climaticamente neutrale entro il 2050.

Le principali strategie di decarbonizzazione

Il piano di decarbonizzazione può contare su diverse strategie.

  • Transizione alle energie rinnovabili: vuol dire usare fonti di energia rinnovabile come sole, vento, acqua, calore geotermico e biogas al posto delle fonti fossili come carbone e petrolio. Le fonti rinnovabili non sono infatti soggette ad esaurimento perché si autogenerano e si possono considerare totalmente green.
  • Maggiore efficienza energetica: l’ottimizzazione dei consumi, incoraggiando per esempio l’uso di elettrodomestici ad alte prestazioni (di classi energetiche elevate), riduce gli sprechi, abbatte i costi e fa bene all’ambiente limitando le emissioni di CO2.
  • Elettrificazione dei consumi: promuovere l’uso dell’elettricità (possibilmente verde, ovvero prodotta da fonti rinnovabili) al posto dei combustibili fossili è un’altra strada percorribile per accelerare il processo di transizione energetica e decarbonizzazione. Un esempio? Preferire veicoli elettrici a quelli a benzina o diesel o usare pompe di calore e caldaie a condensazione per il riscaldamento domestico invece delle classiche caldaie a gas.
  • Economia circolare: incoraggiare un sistema economico di produzione e consumo basato sulla condivisione, il prestito, il riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclo di materiali e prodotti contribuisce a limitare l’impatto ambientale complessivo dei cicli produttivi reintroducendoli nel circolo economico e riducendo i rifiuti al minimo.
  • Cattura e stoccaggio del carbonio (CCS): oggi alcune tecnologie consentono di catturare l’anidride carbonica emessa e immagazzinarla in modo sicuro. Si tratta di prelevare la CO2 proveniente da fonti industriali e trasportarla per lo stoccaggio permanente nel sottosuolo, come giacimenti esauriti o acquiferi salini.
  • Creazione di comunità energetiche: si tratta di un modo collaborativo di produrre, gestire e consumare energia da fonti rinnovabili.

La decarbonizzazione in alcuni settori chiave

Il processo di transizione energetica interessa in modo trasversale tutti i principali settori chiave della nostra economia. Ecco in che modo.

  • Energia: aumento della quota di energia verde, per esempio, attraverso impianti di cogenerazione nei sistemi di riscaldamento domestico o tramite l’installazione di pannelli fotovoltaici per produrre energia elettrica in casa.
  • Trasporti: incentivazione alla mobilità elettrica o a idrogeno. L’idrogeno verde oggi rappresenta un’alternativa pulita ai carburanti tradizionali, soprattutto laddove l’elettrificazione non è praticabile. È uno dei principali alleati della decarbonizzazione.
  • Industria: introduzione di tecnologie più efficienti, utilizzo di materie prime riciclate e sistemi di cattura del carbonio per ridurre le emissioni.
  • Edilizia: realizzazione di edifici a basso impatto energetico dotati per esempio di impianti di riscaldamento elettrico e sofisticati sistemi di domotica per ottimizzare i consumi.

La decarbonizzazione in Italia ed Europa

La decarbonizzazione in Italia segue in generale le linee guida dettate dall’Europa attraverso il Green Deal che prevede la riduzione delle emissioni inquinanti del 55% entro il 2050. Dal canto suo il nostro paese, in base a quanto stabilito dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), si è impegnato a ridurre le emissioni del 33% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005, un traguardo a cui devono contribuire anche le piccole e medie imprese. Secondo i dati forniti da uno studio della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa (Cna), (https://cnait-11c61.kxcdn.com/wp-content/uploads/2021/05/Non-senza-le-PMI-20052021.pdf) il 60% della CO2 emessa dal settore manifatturiero e delle costruzioni è riconducibile alle PMI. Parliamo di 16 milioni di tonnellate di CO2 derivante dal petrolio, che viene emessa ogni anno dalle industrie. Per questo una PMI su due ha puntato sull’energia verde e l’86% ha eseguito almeno un intervento dedicato all’efficientamento energetico. Secondo un rapporto del GSE del 2018, la società che si occupa delle quote europee di emissione, l’Italia è al terzo posto in Europa per consumi complessivi da fonti di energia rinnovabili e uno dei paesi UE che sta raggiungendo gli obiettivi prefissati annualmente dagli accordi europei in ambito climatico.

Tra gli obiettivi del PNIEC rientra anche l’impegno di:

  • ricavare quasi il 40% dell’energia totale da fonti rinnovabili entro il 2023, quota che nel caso dell’energia l’elettrica dovrebbe arrivare al 63,4%. In base ai dati pubblicati da Terna nel primo semestre 2025 tale quota si attesta al 42%;
  • diminuire le emissioni di gas serra del 43,7% entro il 2030 rispetto al 2005; nel 2023 era stato raggiunto solo il 22,3%.

Il Green Deal europeo

Il 14 luglio 2021 la Commissione Europea ha ufficialmente varato il Green Deal, un patto che coinvolge tutti gli stati membri UE e che si è dato due traguardi principali:

  • ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030;
  • raggiungere la neutralità climatica (ovvero un equilibrio tra le emissioni e l’assorbimento dei gas serra) entro il 2050.

Il patto si impegna a garantire una transizione ecologica equa investendo in innovazione, tecnologie pulite e infrastrutture verdi, con lo scopo di raggiungere l’obiettivo zero emissioni e una crescita economica slegata dall'uso di energie derivanti da fonti fossili.

Decarbonizzazione: pro e contro

La decarbonizzazione presenta numerosi vantaggi ma anche alcune sfide cruciali.
Tra le opportunità rientrano:

  • l’azzeramento delle emissioni di gas serra e la riduzione dell’impatto ambientale;
  • benessere per la salute dei cittadini;
  • una maggiore indipendenza energetica dai paesi extra UE;
  • innovazione tecnologica e nuovi posti di lavoro nel settore green.

Ma non mancano i limiti:

  • costi iniziali elevati per la transizione alle nuove tecnologie;
  • necessità di aggiornare le infrastrutture esistenti;
  • sfruttamento eccessivo del suolo per alcuni impianti come il fotovoltaico o l’eolico;
  • alterazione della fauna acquatica;
  • tempi lunghi per la piena realizzazione degli obiettivi.

Cosa possono fare cittadini, imprese e comunità energetiche

La decarbonizzazione non riguarda solo governi e istituzioni: anche cittadini e imprese hanno un ruolo decisivo e ognuno può dare il proprio contributo. Se le aziende possono promuovere il processo di transizione energetica ad esempio adottando soluzioni green e modelli produttivi sostenibili, anche i singoli cittadini hanno la possibilità di dare alla decarbonizzazione il proprio contributo attraverso piccole pratiche quotidiane: scegliere fornitori di energia verde, installare pannelli fotovoltaici, utilizzare veicoli elettrici o ibridi, ridurre i consumi domestici, partecipare alle comunità energetiche rinnovabili, promuovendo l’autoconsumo e la produzione condivisa di energia rinnovabile.

L’impegno di VIVI energia

Ridurre i propri consumi e alleggerire la bolletta significa anche scegliere un fornitore di energia attento all’impatto ambientale delle proprie infrastrutture e dei propri processi produttivi, orientato a investire in fonti rinnovabili e in pratiche sostenibili come VIVI energia.

Gli impianti installati con VIVI energia garantiscono:

  • sopralluogo gratuito per valutare le esigenze energetiche dell'abitazione e scegliere il giusto dimensionamento dell'impianto (da 3, da 4,5 o da 6 kWp);
  • consulenza e preventivo su misura;
  • installazione veloce, generalmente in soli 60 giorni;
  • semplificazione dei passaggi burocratici grazie alla gestione completa delle pratiche;
  • possibilità di rateizzare il pagamento (fino a 120 rate);
  • sistema di monitoraggio da remoto grazie ad un’app di gestione dedicata;
  • produzione di energia pulita e rinnovabile in totale autonomia;
  • impianto con sistema di accumulo, grazie al quale l'energia sarà disponibile anche con il cattivo tempo: le batterie fotovoltaiche permettono infatti di accumularla e usarla in un momento diverso da quello in cui viene prodotta;
  • risparmio in bolletta: ogni kWh di elettricità prodotta è un kWh in meno sulla bolletta elettrica;
  • agevolazione fiscale fino al 50%.

Il contenuto è a scopo informativo per cui Vivigas S.p.A. non si assume la responsabilità in caso di errori/omissioni e invita sempre il cliente a visitare il sito di Arera per qualsiasi verifica o approfondimento.