PANNELLI SOLARI

Cosa sono i pannelli fotovoltaici

Sfruttare l’energia solare per produrre elettricità a costi ridotti e a impatto zero sull’ambiente: è quello che fanno i pannelli fotovoltaici, strutture piane di forma rettangolare composte da moduli all’interno dei quali vengono montante e collegate una serie di celle fotovoltaiche. Sono loro che hanno il compito di catturare e trasformare i raggi solari in energia elettrica completamente pulita, perché proveniente da una fonte rinnovabile come il sole; le celle sono in genere ricoperte da un vetro protettivo in grado di aumentare il rendimento dei pannelli e contestualmente proteggerli, mentre i bordi sono di alluminio. Vengono installati sulle coperture degli edifici perché più facilmente raggiungibili dai raggi solari.

Anche se spesso viene utilizzato come sinonimo, bisogna però ricordare che il termine pannelli solari si riferisce a un impianto che invece dell’irraggiamento sfrutta il calore del sole e produce l’energia termica necessaria a riscaldare le nostre case o a generare acqua calda sanitaria.

Tipologie di pannelli solari

Un impianto fotovoltaico tradizionale è formato da un insieme di celle di forma rettangolare. La dimensione dei pannelli fotovoltaici dipende dalla quantità di celle e determina di conseguenza una variazione della potenza totale del singolo pannello.

Va tuttavia specificato che pannelli di potenze elevate non definiscono un “migliore pannello”: ciò che conta è l’efficienza di conversione dell’energia solare in energia elettrica. Sul mercato ne esistono diverse tipologie. Ecco le principali.

  • Pannello monocristallino. Si tratta di moduli in silicio puro di colore scuro e uniforme, che sono tra i più performanti: possono contare infatti su un rendimento tra il 19% e il 21%, durano all’incirca 25 anni e richiedono una quantità di spazio minimo per ottenere la potenza desiderata.
  • Pannello policristallino. È una tipologia di pannelli meno costosa e sopporta meglio il calore rispetto ai precedenti; sono di colore blu e hanno un’efficienza tra il 16% e il 18%.
  • Pannelli fotovoltaici amorfi. Costano poco e sono esteticamente gradevoli; hanno uno strato di vetro o plastica sul quale si deposita poi un piano di silicio molto sottile dello spessore di qualche millimetro. Sono molto leggeri e flessibili, ma hanno un rendimento basso tra il 6% e il 10%.
  • Fotovoltaico integrato (Building Integrated Photovoltaics). Appartiene ai pannelli fotovoltaici di ultima generazione, da integrare nell’edificio come elemento di costruzione oltre che come generatore di energia. Il fotovoltaico in questi casi sostituisce o integra le tradizionali coperture attraverso pannelli solari applicati direttamente su finestre, pensiline in vetro o tegole. È il caso, ad esempio, delle finestre o delle tegole fotovoltaiche, speciali tegole in ceramica simili a quelle classiche, collegate tra loro in serie e integrate con celle, che funzionano come un normale pannello.

Come funziona il fotovoltaico

La funzione principale dei pannelli fotovoltaici consiste nella trasformazione dell’energia solare in corrente elettrica. Ma cosa succede all’interno di un impianto? Proviamo a spiegarlo in pochi passaggi.

  • Tramite l’esposizione i pannelli catturano i raggi solari.
  • Grazie alle celle i pannelli solari producono energia elettrica a corrente continua in bassa tensione.
  • Per essere utilizzata dalle utenze comuni questo tipo di corrente deve essere convertita in corrente alternata a 220 Volt attraverso l'inverter.


Ma perché i pannelli funzionino in condizioni ottimali, l’installazione di un impianto fotovoltaico deve tener conto di due fattori come l’orientamento e l’inclinazione, fondamentali per poter sfruttare al massimo i raggi solari. Un buon impianto dovrebbe così essere esposto a Sud o Sud–Ovest e avere un’inclinazione compresa tra i 25 e i 35 gradi. Meglio inoltre evitare qualsiasi forma di ombreggiamento (alberi, antenne, palazzi alti) che lo renderebbe meno efficiente.

Fotovoltaico con o senza accumulo: le differenze

Quando si parla di energia fotovoltaica è necessario distinguere tra fotovoltaico con accumulo e senza accumulo.

  • Fotovoltaico con accumulo. Grazie all’integrazione con batterie e accumuli, questo tipo di impianto permette di immagazzinare l’energia in eccesso e renderla disponibile quando ce ne sarà bisogno, senza doverla richiedere alla rete nazionale. In questo modo i pannelli immagazzinano l’energia autoprodotta e non immediatamente consumata, consentendone l’utilizzo in un momento diverso da quello in cui la si produce. Le batterie per fotovoltaico vengono gestite attraverso dispositivi intelligenti, che stabiliscono quando rendere disponibile l’energia generata. Come funzionano? Durante il giorno, quando i pannelli producono corrente elettrica, le batterie permettono di immagazzinare l’energia non utilizzata e consumarla nel momento del bisogno, ad esempio di notte o nei giorni di pioggia quando l’impianto non produce energia. In questo modo si ottimizzano i consumi e si evitano gli sprechi.
  • Fotovoltaico senza accumulo. È il tipo di impianto più comune basato sul funzionamento classico per cui si produce energia dai raggi solari e la si utilizza nell’immediato. Non prevede l’utilizzo di batterie o sistemi di accumulo, e tra quelli presenti sul mercato è anche il più economico. Si stima che l’installazione di un impianto senza accumulo comporti una spesa del 30% in meno rispetta a quella necessaria per impianti con accumulo. In questo caso il sistema non sostituisce, ma semplicemente integra i tradizionali metodi di produzione di energia, visto che se piove, ad esempio, l’impianto non potrà produrre corrente elettrica.

I vantaggi dei pannelli fotovoltaici

Produrre energia attraverso i pannelli solari è una soluzione sostenibile sia per l’ambiente che per le proprie tasche: evitare sprechi e ottimizzare i consumi grazie all’utilizzo di fonti di energia pulita, consente infatti di abbattere i costi in bolletta. Ecco una lista dei benefici cui si va incontro se si sceglie di installare un impianto fotovoltaico.

  • Tra le energie rinnovabili quella solare è la più sfruttata: disponibile ovunque è utilizzabile per sempre, al contrario delle fonti energetiche tradizionali destinate a esaurire il proprio ciclo vita.
  • Zero impatto sull’ambiente: produrre energia elettrica a partire dal sole significa farlo azzerando le emissioni di CO2 e quindi contribuendo alla lotta contro il riscaldamento globale.
  • Autonomia energetica: la richiesta di corrente dalla rete nazionale sarà molto ridotta. Se si usano impianti con accumulo poi, l’indipendenza sarà quasi totale: in questo caso, infatti, l’energia prodotta in eccesso resterà disponibile per quando ce ne sarà bisogno, con la possibilità quindi di essere utilizzata in un secondo momento (ad esempio quando piove o non c’è sole), diverso da quello di produzione o di rivenderla alla rete nazionale se non consumata.
  • La manutenzione è minima e le spese piuttosto basse. A parte quella ordinaria, bisognerà solo preoccuparsi di sostituire l’inverter ogni dieci anni circa.
  • Aumento della classe energetica dell’immobile dotato di impianto fotovoltaico.
  • Possibilità di accedere agli incentivi statali.

Quanto costa un impianto fotovoltaico?

Qual è il prezzo dei pannelli fotovoltaici? Non è possibile definire un unico prezzo per i vari impianti, il costo infatti cambia in base alla tipologia dei pannelli utilizzati, al numero dei moduli necessari, alla qualità dei componenti, alla potenza dei moduli fotovoltaici, alla presenza o meno di sistemi di accumulo, al costo per l’installazione e il tipo di montaggio dei pannelli solari.

Si calcola che in media un impianto fotovoltaico da 3 kW comporti una spesa tra gli 8.000 e i 10.000 euro (compreso progettazione e installazione). Prezzi destinati a scendere se si approfitta delle agevolazioni a disposizione: Superbonus 110%, e Bonus ristrutturazioni al 50%.

  • Il primo tipo di incentivo si potrà ottenere solo se insieme al montaggio dell’impianto fotovoltaico verrà eseguito sul proprio immobile almeno uno tra gli interventi (cosiddetti “trainanti”) di efficientamento energetico previsti dalla legge (come cappotto termico, installazione di una caldaia a condensazione o di una pompa di calore).
  • Hanno invece diritto al Bonus ristrutturazione 50% tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi (IRPEF), che abbiano installato un impianto fotovoltaico residenziale. Si potrà ottenere una detrazione del 50% sulle spese sostenute (installazione, collaudo, montaggio, manutenzione) fino a un massimo di 96 mila euro; il rimborso verrà ripartito in 10 quote annuali di pari importo oppure scegliere l’opzione dello “sconto in fattura”.

Durata e lo smaltimento del fotovoltaico

Quanto dura un impianto fotovoltaico? Non esiste una risposta certa e univoca, anche in questo caso intervengono fattori come la qualità dei pannelli solari, il luogo di installazione, gli agenti atmosferici e la loro manutenzione. I produttori in genere garantiscono una durata media di circa 25 anni, ma le tecnologie di ultima generazione promettono un ciclo di vita più longevo. Cosa fare però se è necessario sostituire l’impianto con uno più nuovo? In questo caso basta riciclare quello vecchio. Lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici è una procedura piuttosto semplice, visto che i materiali che li compongono (prevalentemente vetro e alluminio) sono quasi tutti riciclabili.

Una volta scomposti nei vari materiali da aziende specializzate si può arrivare a un riciclo del 95%; è importante quindi assicurarsi di smaltirli in modo adeguato e per farlo è fondamentale sapere che esaurito il loro ciclo vita rientrano nella categoria di RAEE (Rifiuti di Apparecchi Elettrici ed Elettronici).

  • Per impianti tra i 3 e i 10 kW, considerati “domestici”, lo smaltimento è gratuito e a carico del proprietario che dovrà consegnarlo al Centro di Raccolta dei RAEE di riferimento.
  • Nel caso di pannelli con potenza uguale o superiore a 10 kWp, considerati impianti “commerciali”, lo smaltimento avverrà per mano di operatori specializzati: se si tratta di pannelli installati dopo il 12 aprile 2014 toccherà al produttore occuparsene, se invece l’installazione è avvenuta prima del 12 aprile 2014 spetterà al proprietario.

Installazione di un impianto fotovoltaico con VIVI energia

Cosa fare per installare un impianto fotovoltaico nella propria casa? Il primo passo potrebbe essere quello di affidarsi a un buon fornitore di energia come VIVI energia che offre ai propri clienti la possibilità di installare un impianto fotovoltaico a condizioni molto vantaggiose.

  • Energia verde e proveniente al 100% da fonti rinnovabili.
  • L’energia in eccesso non andrà persa grazie alla modalità di “scambio sul posto”, ovvero la possibilità di compensare l’energia prodotta dai pannelli e immessa sulla rete nazionale, con quella prelevata e consumata in un momento diverso da quello della produzione
  • Energia disponibile anche con il cattivo tempo, merito delle batterie fotovoltaiche che permettono di accumularla e usarla in un momento diverso da quello in cui viene prodotta.
  • Detrazione del 50% e possibilità di accedere allo “sconto in fattura”.
  • La possibilità di ricevere un preventivo gratuito in pochi minuti.

Il contenuto è a scopo informativo per cui Vivigas S.p.A. non si assume la responsabilità in caso di errori/omissioni e invita sempre il cliente a visitare il sito di Arera per qualsiasi verifica o approfondimento.