Le energie rinnovabili sono forme di energia che rispettano l’ambiente e l’uomo: non inquinano e grazie alla loro capacità di rigenerarsi a fine ciclo non si esauriscono. Sempre più protagoniste della transizione verso modelli energetici più sostenibili e indipendenti dall’uso di combustibili fossili, rappresentano ormai l’energia del futuro: pulita, economica e sempre disponibile.
Le principali fonti di energia rinnovabile sono sei.
Le risorse rinnovabili sono dunque quelle che non sono destinate a esaurirsi. Non tutte, fra le tante risorse della terra che utilizziamo, hanno la capacità di potersi rigenerare e, fra quelle rinnovabili, alcune possono essere rigenerate più velocemente di altre, a favore di una maggiore sostenibilità e quindi di un maggior impatto in termini di efficienza energetica. Si tratta comunque sempre di energie pulite con un impatto ambientale minimo rispetto a quello provocato dalle fonti energetiche non rinnovabili, raggruppabili in due grandi categorie: combustibili fossili e combustibili nucleari. I primi derivano da materia organica sedimentata negli strati terrestri come il carbone, il gas naturale ed il petrolio greggio. I combustibili nucleari derivano invece principalmente dall’uranio; tutte le energie non rinnovabili sono quindi generate da fonti esauribili e, nella maggior parte dei casi, fortemente inquinanti.
Energia sostenibile e energie rinnovabili non sono affatto sinonimi; queste ultime, infatti, non sempre sono garanzia di energia pulita al 100%. L’energia rinnovabile è quella ottenuta da risorse che non si esauriscono, mentre l’energia sostenibile chiama in causa i concetti di efficienza energetica (della produzione e del consumo) e salvaguardia dell’ambiente. È necessario distinguere quindi tra forme di energia sostenibile e non.
Appartengono alla prima categoria:
Sono invece non sostenibili pur essendo forme di energia alternativa:
Entrambe, infatti, possono generare emissioni di CO2, la prima durante l’estrazione e la seconda attraverso il processo di combustione.
L’uso delle energie rinnovabili in Italia è in crescita. Nell'ambito del processo di transizione energetica, l’Italia è fra le principali utilizzatrici di energia rinnovabile, in particolare nel 2018 l’Italia si è posizionata al terzo posto in Europa per contributo ai consumi di energia da FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) e al quarto posto considerando il contributo ai consumi di energia complessivi. Dal Rapporto 2018 Fonti rinnovabili in Italia e in Europa emerge, inoltre, che tra i cinque principali Paesi UE per consumi energetici complessivi, l’Italia registra nel 2018 il valore più alto in termini di quota coperta da FER (circa 18%).
Un trend continuato negli anni e confermato dai dati Terna relativi al 2023, secondo i quali la produzione di elettricità sarebbe avvenuta per il 43,8% grazie a fonti di energia rinnovabili (idroelettrico, eolico, solare, biomasse e geotermico). A ottobre 2023 la produzione da rinnovabili sarebbe derivata per il 36,5% dall’idroelettrico, per il 24,9% dal fotovoltaico, per il 20,3% dall’eolico, per il 13,3% da biomasse e per il 5% dal geotermico.
L’energia del futuro appartiene alle rinnovabili. Lo confermano i dati pubblicati dalla quinta edizione del Global electricity review di Ember, in base ai quali nel 2023 il 30% della produzione di energia elettrica nel mondo è stata generata da fonti rinnovabili: a fare da traino sono soprattutto eolico e solare. L'energia prodotta a partire da sole e vento è passata dallo 0,2% del 2000 al 13,4% del 2023; in calo invece l’idroelettrico, a causa delle siccità degli ultimi anni. Ma quali sono i paesi più rinnovabili al mondo? Nella corsa al green ad avere la meglio è l’area indopacifica con la Cina rappresenta il 32% della produzione globale di rinnovabili, seguita da Unione Europea (26%), Stati Uniti (17%), India (5%) e Giappone (4%).
In Europa nel 2022, secondo dati Eurostat, è la Svezia il paese che ha utilizzato più energia rinnovabile affidandosi principalmente all'idroelettrico, all'eolico, ai biocarburanti solidi e liquidi e alle pompe di calore. Al secondo posto si è piazzata la Finlandia, con il 47,9% di energia proveniente da fonti rinnovabili.
Le energie rinnovabili hanno in generale un basso impatto ambientale, rispetto alle forme di energia provenienti da combustibili fossili, infatti, il loro utilizzo comporta emissioni di CO2 quasi nulle o pari a zero.
Tuttavia, il rischio di un impatto seppur minimo sull’ambiente permane, anche se si tratta di effetti indiretti e legati alla costruzione degli impianti di produzione. Pensiamo ad esempio alle pale eoliche che disturbano il volo di alcune specie di volatili, i materiali utilizzati per produrre le turbine inoltre inquinano di più rispetto a quelli impiegati per produrre impianti fotovoltaici. Nel caso dell’idroelettrico invece i problemi derivano dall’alterazione del flusso dell’acqua, che può mettere a rischio la sopravvivenza di alcune specie.
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