INDIPENDENZA ENERGETICA

Cos’è l’indipendenza energetica

Per indipendenza energetica si intende la completa autonomia dalla rete pubblica, attraverso l’adozione di sistemi in grado di assicurare il proprio fabbisogno energetico. Si tratta di raggiungere la piena autonomia energetica da un modello di distribuzione e trasmissione centralizzato (quello dell’attuale rete elettrica), dove l’energia derivante da combustibili fossili e idrocarburi viene distribuita a cascata dalle grandi centrali elettriche ad alta e altissima tensione agli utenti finali tramite sistemi di distribuzione locale a media e bassa tensione con un processo che potrebbe potenzialmente implicare inutili sprechi di risorse.

L’indipendenza energetica consiste invece nell’uso di un modello di rete più capillare, piccolo e veloce in cui la produzione di energia diventa decentrata e permette di autosostenersi. Non solo, ma consente anche di ottimizzare l’intero processo di alimentazione elettrica abbattendo i consumi e i costi della fornitura elettrica. Quindi più risparmio energetico e meno sprechi.

Come raggiungere l’indipendenza energetica?

La strada per raggiungere l’indipendenza energetica è fatta di piccoli passi come:

  • monitorare i consumi ed eventualmente trovare il modo per ridurre gli sprechi
  • analizzare il proprio fabbisogno energetico (quanta energia è necessario produrre)
  • capire se si è in grado di produrre l’energia necessaria senza appoggiarsi alla rete nazionale
  • cosa fare quando l’energia prodotta non basta.

Si può raggiungere l’autonomia energetica, ad esempio, affidandosi alle fonti rinnovabili (come sole e vento) per alimentare gli impianti di casa, sfruttando l’isolamento termico di un edificio, tramite l’adozione di sistemi di ventilazione di ultima generazione e pompe di calore o utilizzando materiali naturali e di recupero.

Come autoprodurre energia elettrica ed essere indipendenti

Uno dei migliori alleati dell’autoproduzione di energia elettrica è il fotovoltaico. Il primo passo dopo un attento monitoraggio dei consumi è scegliere l’impianto più adatto alle proprie esigenze. Non sempre per raggiungere un’indipendenza, infatti, è necessario staccarsi completamente dalla rete pubblica, ciò che conta è la possibilità di assicurarsi una buona percentuale di copertura dei consumi. In questo caso si ricorrerà a impianti on grid, ovvero connessi alla rete nazionale. Ma se si vive in luoghi con una connessione scarsa o nulla alla rete elettrica, per esempio baite, barche o camper si utilizzeranno impianti off-grid, isolati cioè dalla rete elettrica pubblica e che perciò hanno bisogno di una batteria dove immagazzinare l’energia in eccesso prodotta dai moduli.

In generale è bene sapere però che un impianto senza batteria permette un’autonomia del 35%, mentre un fotovoltaico con accumulo garantirà un autoconsumo di almeno il 65% che in alcuni casi può arrivare anche al 75%. Questo tipo di impianto permette di conservare l’energia prodotta e sfruttarla solo nel momento del bisogno, ad esempio di sera o quando ci sarà cattivo tempo, riducendo così le richieste alla rete pubblica e le spese in bolletta. L’energia in eccesso grazie al meccanismo dello Scambio sul Posto può essere inoltre rivenduta al GSE.

Indipendenza energetica domestica: come produrre energia elettrica in casa

Può una famiglia raggiungere un’indipedenza energetica e trasformare la propria casa in un’abitazione energeticamente autosufficiente, capace di produrre da sé l’energia necessaria a illuminare e riscaldare casa? La risposta è sì, anche se non al 100%. Raggiungere la totale indipendenza energetica ad oggi è ancora un’utopia, soprattutto per un privato cittadino.

In assenza di sistemi di accumulo la soluzione è sfruttare l’energia sostenibile prodotta da un impianto fotovoltaico, in concomitanza con quella elettrica che la rete pubblica fornirà quando i pannelli non funzioneranno (ad esempio di notte o nelle giornate di pioggia). Sempre meglio però installare delle batterie: in questo caso le eccedenze energetiche verranno immagazzinate quando l’impianto non produce e sfruttate al momento giusto per alimentare gli impianti di casa o per essere immesse sulla rete nazionale. La dipendenza dalla rete pubblica sarà così sempre più ridotta.

L’autoproduzione in una comunità energetica

L’ultima frontiera dell’autonomia energetica passa dall’autoconsumo collettivo. Grazie al decreto-legge 162/19 (articolo 42bis) oggi cittadini, imprese, autorità locali e attività commerciali possono unirsi e dotarsi di impianti per produrre energia elettrica da fonti rinnovabili e condividerla a livello locale. Si formerà così una comunità energetica (ad esempio un ospedale, un condominio, un’azienda o un’abitazione che si trovano nelle vicinanze) rifornita da reti locali di produzione e distribuzione (smart grid) capaci di funzionare autonomamente se disconnesse dalla rete elettrica principale, per esempio in caso di blackout. Una delle tecnologie più diffuse per l’autoproduzione energetica è il fotovoltaico integrato da sistemi di accumulo, così da immagazzinare l’energia e renderla disponibile a tutti i soggetti della comunità collegati. L’autoconsumo collettivo renderà gli utenti sempre meno dipendenti dalla rete nazionale.

Vantaggi dell’indipendenza energetica

Un alto livello di indipendenza energetica porta con sé diversi benefici:

  • Riduzione dei consumi derivanti dal prelevamento dalla rete
  • Contrasto all’aumento dei prezzi dell’elettricità
  • Zero emissioni: l’uso di energie rinnovabili consente di ridurre al minimo il consumo di CO2 e di contenere quindi l’impatto ambientale
  • Minori costi energetici: l’energia sostenibile, se prodotta con impianti efficienti, costa meno di quella acquistata dalla rete elettrica pubblica.

Installare un impianto fotovoltaico con VIVI Energia

Uno dei modi per produrre energia elettrica in casa e raggiungere un certo livello di indipendenza energetica è l’installazione di un impianto fotovoltaico. Sostenibilità energetica, risparmio e autonomia sono le parole d’ordine soprattutto con i pannelli fotovoltaici di VIVI energia. Ecco alcuni vantaggi:

  • Energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili.
  • Zero emissioni
  • Energia in eccesso disponibile per essere immessa sulla rete elettrica nazionale grazie alla modalità di Scambio sul posto
  • Batterie fotovoltaiche che permettono di accumulare l’energia e usarla in un momento diverso da quello in cui viene prodotta, ad esempio quando piove.
  • Detrazione del 50% in fattura.

Efficienza energetica: i servizi di VIVI energia

Un altro vantaggio derivante dall’adozione di sistemi di autoproduzione di energia è quello dell'efficienza energetica. Con VIVI energia raggiungerla sarà ancora più semplice grazie alla possibilità di realizzare interventi di efficientamento energetico scegliendo tra diverse soluzioni:

Il contenuto è a scopo informativo per cui Vivigas S.p.A. non si assume la responsabilità in caso di errori/omissioni e invita sempre il cliente a visitare il sito di Arera per qualsiasi verifica o approfondimento.