La potenza del contatore elettrico si esprime in kWh e rappresenta la quantità massima di energia che un utente può prelevare in un dato momento dalla rete elettrica. La potenza massima contatore si suddivide in potenza impegnata e potenza disponibile:
Per evitare che il contatore elettrico salti o per risparmiare, i clienti domestici possono scegliere tra i diversi valori di potenza impegnata quello più adatto alle proprie esigenze su una scala che va da 0,5 kW a 6 kW procedendo per scatti di 0,5 kW:
Ma quando è necessario richiedere un aumento dei kilowatt del contatore? Le cause possono essere delle più svariate. Analizziamole nel dettaglio.
Il contatore scatta quando la potenza in uso è maggiore di quella del contatore: ciò accade quando la potenza disponibile non è sufficiente a coprire il fabbisogno energetico dell'abitazione.
Elettrodomestici come forni elettrici, asciugatrici, condizionatori e piani cottura a induzione richiedono una quantità significativa di energia. Se utilizzati frequentemente o contemporaneamente, possono superare la potenza disponibile, rendendo necessario un aumento della potenza del contatore. Sono loro, infatti, i principali responsabili del consumo domestico. Prendiamo il caso delle piastre a induzione: la potenza assorbita raggiunge e oltrepassa 1 kW (tra 1,8 e 3,5 kWh per singola piastra): supponendo di avere bisogno di 500 kWh all'anno di calore per la cottura, con i piani ad induzione servono oltre 550 kWh di energia elettrica. E, se si utilizzano in contemporanea più zone cottura, capita frequentemente di superare i 3 kW di potenza impegnata: in questi casi è opportuno valutare la possibilità di aumentare la potenza massima del contatore da 3 a 4,5 o a 6 kW.
Mai capitato di accendere la lavatrice e, in simultanea, di mettere in forno una pietanza a cuocere? Il rischio di un sovraccarico elettrico è dietro l'angolo se, come in questo caso, non si conosce il consumo della lavatrice così come il consumo del forno elettrico. Le cose non vanno meglio se una buona parte della potenza impegnata è sfruttata dall'impianto di condizionamento: se si tiene acceso l'impianto di condizionamento da 2 kWh e si utilizzano altri elettrodomestici con altrettanta potenza, un contatore elettrico standard da 3 kW non è in grado di assecondare il fabbisogno energetico. A titolo d'esempio, con una potenza disponibile pari a 3,3 kW, il contatore è in grado di erogare fino a 3.300 W: se nello stesso momento sono accesi due o più elettrodomestici (come il forno e la lavastoviglie o la lavatrice), il consumo supera anche quello supplementare della potenza disponibile e il contatore scatta dopo pochi minuti.
Per i proprietari di un'auto elettrica, la casa rappresenta uno dei principali punti di ricarica. Attraverso l'installazione di una wallbox, la ricarica domestica dell'auto elettrica è pratica e conveniente. Ma per avvalersi di questa modalità di ricarica potrebbe essere necessario aumentare la potenza massima del contatore. Se è vero che con la potenza disponibile in ambito domestico di 3 kW si ricaricano più di 15 chilometri in un'ora e che per una ricarica completa bisogna mettere in conto circa 10 ore, è altrettanto vero che durante quest'operazione è precluso l'utilizzo contemporaneo degli elettrodomestici energivori. Se non si vuole incorrere in distacchi di corrente e se si desidera una maggiore rapidità e flessibilità nelle operazioni di ricarica, è possibile richiedere un aumento di potenza.
Le pompe di calore, utilizzate per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti prelevando il calore da diverse fonti naturali (acqua, aria e terra) per trasferirlo poi all’interno degli ambienti, sono dispositivi che, soprattutto all'inizio per raggiungere la temperatura desiderata, hanno bisogno di molta energia. Di conseguenza la loro installazione richiede spesso un aumento della potenza del contatore per garantire un funzionamento efficiente e continuo.
Per aumentare la potenza del contatore, è necessario fare richiesta al proprio fornitore di energia elettrica, il quale è tenuto a trasmettere l'istanza, al distributore locale facendo da tramite sia per la formulazione del preventivo sia per la conferma della richiesta di variazione da parte del cliente.
Per i clienti domestici i costi per l'aumento della potenza del contatore variano in base alla potenza richiesta e prevedono:
Così, per esempio, per aumentare la potenza di un contatore da 3 a 6 kW un cliente domestico dovrà pagare:
Per quanto riguarda le tempistiche, il fornitore entro due giorni lavorativi dovrà trasmetterla al distributore la richiesta di aumento di potenza. Il distributore dovrà provvedere a variare la potenza entro 5 giorni lavorativi se non sono necessari interventi sul contatore, mentre la necessità di lavori specifici sul contatore impone la consegna di un preventivo e prevede un termine di 20 giorni per l'esecuzione dell'intervento.
Aumentare la potenza del contatore offre diversi benefici:
Prima di procedere con l'aumento della potenza del contatore è importante:
Per ottimizzare la potenza impegnata del contatore è importante saper scegliere il livello più adatto alle proprie abitudini di consumo, evitando interruzioni dovute a potenza insufficiente sia sprechi dovuti a un eccesso non necessario. Una potenza impegnata troppo alta comporta infatti costi fissi maggiori in bolletta, senza offrire reali benefici se non viene effettivamente utilizzata.
Per individuare la potenza ideale è fondamentale:
Un altro passo essenziale è rivolgersi a un fornitore trasparente e attento alle esigenze dei propri clienti come VIVI energia, che garantisce: