CONSUMO ASCIUGATRICE


Asciugatrice: come funziona? Tipologie e impatto sulla bolletta

Panni morbidi, freschi, profumati e pronti per essere sistemati direttamente nell’armadio senza dover aspettare che si asciughino, soprattutto quando non si dispone di spazi adeguati. Con un’asciugatrice tutto questo è possibile. Ma come scegliere quella più adatta? Qual è l’impatto sulla bolletta della luce? Per poterlo capire è necessario fare un passo indietro e sapere che ne esistono di diversi tipi basate su altrettante tecnologie.

  • Asciugatrice ventilata (o a resistenza elettrica). Preleva l’aria dall’esterno, la riscalda attraverso una resistenza elettrica e la ‘soffia’ nel cestello; è tra le più popolari ed economiche, ma dal punto di vista di efficienza energetica non è tra le migliori e i consumi sono molto alti.
  • Asciugatrice a pompa di calore. Funziona come un condizionatore e asciuga i capi grazie a una pompa di calore che riscalda e diffonde l’aria immessa nel cestello. Appartengono a questa categoria le asciugatrici di classe energetica alta, dalla classe A+ in su. L’impatto sulla bolletta è contenuto trattandosi di una tipologia di asciugatrice a basso consumo.
  • Asciugatrice a gas. Funziona come un qualsiasi bruciatore: dopo aver attinto gas naturale da un serbatoio lo brucia e la combustione generata riscalda l’aria facendo asciugare così il bucato. Rispetto ai modelli elettrici è meno costosa, impiega meno tempo per asciugare i capi e garantisce un buon risparmio in bolletta

Anche i sistemi di evacuazione dell’acqua possono variare.

  • L’asciugatrice a condensazione raffredda l’aria in uscita piena dell’umidità dei panni attraverso un condensatore e il vapore prodotto dall’asciugatura è raccolto sotto forma d’acqua in un apposito contenitore da svuotare all’occorrenza.
  • L’asciugatrice ad evacuazione scarica il vapore all’esterno attraverso un tubo collegato ad una finestra o ad uno scarico a parete come quello della lavatrice.

Quanto consuma un’asciugatrice

Nella scelta di un’asciugatrice diventa fondamentale tenere d’occhio i consumi. Per conoscere il consumo medio di un’asciugatrice è importante partire dall’etichetta energetica esposta, che in genere riporta le classi di efficienza, dalla più alta alla più bassa (A+++, A++, A, B, C, D) e il consumo annuo, stimato su una media di 160 cicli di asciugatura all’anno, con un carico del 70% sulla capacità del cestello. A questo punto basterà semplicemente dividere il consumo di kWh annuo per 160, e alla fine moltiplicare il risultato ottenuto per il costo del kWh previsto dal contratto di fornitura di energia elettrica.

Anche conoscere il modello di asciugatrice è importante. Un modello ad evacuazione che elimina direttamente l’acqua attraverso un tubo di scarico, consuma meno di un apparecchio a condensazione, che invece elimina l’acqua raccogliendola in un contenitore. Per fare un esempio, un’asciugatrice ad evacuazione di 6 Kg, di classe A+++, con un consumo inferiore a 126 kWh/anno, corrisponde ad una spesa di circa 23 euro l’anno. Per un apparecchio a condensazione, con le stesse caratteristiche, il costo della bolletta è di un paio di euro in più, quindi circa 25. Ben diverso il confronto con un apparecchio a condensazione, meno performante, di classe energetica D. In questo caso, abbiamo un consumo di 499 kWh all’anno, pari a circa 90 euro di costo annuale. Una grande differenza in termini di efficienza energetica, ecco perché diventa indispensabile acquistare un’asciugatrice di classe energetica A o superiore, per evitare una spesa maggiore in bolletta.

(Dati Enea: https://www.efficienzaenergetica.enea.it/servizi-per/cittadini/interventi-di-efficienza-e-risparmio-energetico-nelle-abitazioni/etichetta-energetica/etichetta-energetica-apparecchi/etichetta-energetica-per-le-asciugatrici.html)

Quali fattori incidono sui consumi energetici di un’asciugatrice

Alcuni dei fattori che contribuiscono a determinare i consumi di un’asciugatrice sono:

  • L’efficienza energetica. In generale i modelli a pompa di calore o quelli a gas (che usano l’elettricità solo per attivare la fiamma) appartengono a classi energetiche molto alte, mentre le asciugatrici a resistenza elettrica devono accontentarsi di una valutazione di tipo B. Nel primo caso i consumi rimarranno abbastanza contenuti, nel secondo invece saranno più alti.
  • Il programma usato.
  • Il tipo di asciugatura e la durata media di un ciclo.
  • La frequenza di utilizzo.

Come risparmiare energia con l’asciugatrice

Una volta scelta l’asciugatrice, il prossimo passo sarà gestirne l’uso quotidiano e adottare alcune buone abitudini per limitare i consumi. Vediamo come ridurre il consumo energetico dell’asciugatrice. Si tratta di piccoli accorgimenti, come:

  • scegliere il programma in base alla biancheria da asciugare, così da evitare cicli lunghi quando non ce n’è davvero bisogno;
  • avviare l'asciugatrice solo di sera o durante i weekend nel caso si disponga di una tariffa bioraria;
  • far partire l’asciugatrice solo a cestello pieno;
  • affidarsi ad un’modello di classe energetica alta (dalla A in su) soprattutto nel caso di un uso frequente dell’elettrodomestico;
  • usare centrifughe alte in lavatrice quando possibile (non tutti i tipi di tessuti infatti lo permettono), così il tempo di asciugatura si ridurrà e l’asciugatrice consumerà di meno;
  • eseguire una manutenzione periodica per evitare malfunzionamenti che potrebbero comportare dispersioni di energia.

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Il contenuto è a scopo informativo per cui Vivigas S.p.A. non si assume la responsabilità in caso di errori/omissioni e invita sempre il cliente a visitare il sito di Arera per qualsiasi verifica o approfondimento.