ENERGIA MAREOMOTRICE

Energia mareomotrice: cos’è e perché è importante

Pulita, inesauribile, potenzialmente in grado di soddisfare gran parte del fabbisogno energetico mondiale, eppure scarsamente utilizzata l'energia mareomotrice rientra tra le forme di energia rinnovabile. Conosciuta anche come energia marina (o degli oceani) sfrutta il movimento delle maree per generare elettricità e rappresenta una alternativa green e sostenibile all’uso di combustibili fossili.

Le varie forme di energia mareomotrice

    Convertibile in energia elettrica grazie alla forza prodotta dai movimenti dell’acqua generati dalle maree, l’energia del mare si presenta sotto varie forme. Le più diffuse sono:

    • Energia delle correnti marine: viene prodotta meccanicamente grazie alle pale azionate dalla forza delle correnti oceaniche, come avviene per l’energia eolica;
    • Energia cimoelettrica (o energia delle onde): è quella prodotta dal moto ondoso e consiste nella conversione dell’energia cinetica delle onde in corrente elettrica;
    • Energia talassotermica: è l’energia prodotta dalla variazione di temperatura tra la superficie marina e l’acqua in profondità;
    • Energia osmotica: nota anche come energia a gradiente salino, viene ricavata dalla differenza nella concentrazione del sale fra l’acqua marina e l’acqua dolce.

    Come funziona l’energia mareomotrice

    L’energia mareomotrice è una delle energie rinnovabili sfruttate fin dall’antichità. Alla base della produzione dell’energia marina ci sono le maree, fenomeni naturali che innalzano e abbassano il livello del mare sotto l’influenza dell’effetto gravitazionale esercitato dalla luna e dal sole sulla Terra. La potenza scaturita dal moto ondoso e dall’ innalzamento e abbassamento delle acque dovuto alle maree, può infatti smuovere fino a 100 miliardi di tonnellate di acqua in sole dodici ore, veicolando un’energia riutilizzabile e a basso costo. Se in passato si utilizzavano i cosiddetti “mulini a marea”, adesso i sistemi più efficaci per ricavare questo genere di energia sono due: le centrali mareomotrici e gli idrogeneratori.

    • Una centrale mareomotrice funziona grazie a sistemi a barriera (simili a dighe) che permettono lo spostamento orizzontale di grandi masse d’acqua. Gli impianti mareomotrici vengono costruiti in genere in mare aperto e lungo i fiumi. Nelle fasi di alta marea, l’acqua viene raccolta in grandi bacini (naturali o artificiali) mentre nei momenti di bassa marea l’acqua defluisce. Il movimento dell’acqua che entra ed esce attiva delle turbine collegate ai generatori elettrici.
    • Un idrogeneratore è più simile invece a una pala eolica. Si tratta di turbine galleggianti collocate a mezz’acqua, oppure ancorate al fondo del mare, che per produrre elettricità sfruttano l’energia cinetica derivante dalle correnti d’acqua.

    Energia mareomotrice in Italia e nel mondo

    A livello globale l’energia mareomotrice trova sempre più spazio in Italia e nel mondo. Alcune delle centrali mareomotrici più avanzate si trovano in paesi come Francia, Regno Unito e Corea del Sud. Un esempio all’avanguardia è la Centrale Mareomotrice di La Rance in Francia, attiva dal 1966, con una capacità installata di 240 MW. In Corea del Sud l’esempio più significativo arriva invece dall’impianto di Sihwa Lake, uno dei più grandi al mondo con una capacità di oltre 254 MW. In Scozia ottimi risultati arrivano invece dal progetto MeyGen che con quattro turbine da 1,5 megawatt ciascuna, nei primi sei mesi del 2019 ha immesso in rete 7 gigawattora di energia rinnovabile, alimentando i consumi di 2200 famiglie. Più recente è il progetto del primo impianto di energia delle maree del sud-est asiatico nato dall’accordo tra il Gruppo Inyanga Marine Energye e la società filippina Energies PH. L’impianto sorgerà nell’isola di Capul, nelle Filippine, con l’obiettivo di generare 1 MW di energia verde.

    Con i suoi ottomila chilometri di coste anche nel nostro paese l’impiego dell’energia mareomotrice è in crescita come dimostrano i vari impianti presenti sul territorio. Tra le principali centrali mareomotrici in Italia troviamo l’impianto di Kobold nello stretto di Messina: si tratta di una turbina installata nel 2001 con delle pale a forma di superficie alare collegata ad un generatore elettrico. Le correnti marine, molto intense in questa area, azionano le pale determinando una rotazione che genera energia elettrica. Nel porto di Civitavecchia a produrre energia dal mare sono invece gli impianti WAVESAX e REWEC, molto più a Sud a largo di Pantelleria Eni ha installato nel 2023 Iswec, un dispositivo che può arrivare a produrre fino a 260 kilowatt dal moto delle onde.

    Secondo il progetto OceanSET 2020, l’Italia è seconda per finanziamenti pubblici alle spalle del Regno Unito e si presenta come il paese più avanzato dell’area mediterranea per ciò che riguarda ricerca e sviluppo di dispositivi. In Europa sono stati soltanto sei i Paesi che hanno adottato politiche specifiche per sfruttare l’energia delle maree: oltre all’Italia, si tratta di Francia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Regno Unito.

    Differenze tra l’energia mareomotrice ed energia idroelettrica

    Sebbene l’energia mareomotrice e quella idroelettrica condividano l’uso dell’acqua per generare energia, ci sono alcune differenze sostanziali. L'energia idroelettrica sfrutta il movimento di grandi masse d'acqua in caduta da grandi altezze e convogliate in dighe, chiuse, canali e ponti; l’energia cinetica prodotta viene trasformata in energia elettrica grazie ad appositi impianti muniti di turbine e alternatore. L’energia mareomotrice si basa invece sul movimento naturale delle maree.

    Energia mareomotrice: vantaggi e svantaggi

    L’uso di energia mareomotrice comporta una serie di pro e contro, così riassumibili.

    Vantaggi:

    • è inesauribile
    • non rilascia emissioni di CO2
    • offre una produzione di energia elettrica stabile e costante. Le maree, infatti, sono fenomeni prevedibili e di conseguenza rappresentano una risorsa affidabile. A differenza di altre fonti di energia rinnovabile come il solare o l’eolico, le maree non dipendono dalle condizioni atmosferiche, i loro cicli sono noti ed è così possibile pianificare con precisione la produzione di energia elettrica derivante

    Svantaggi:

    • l’installazione e la manutenzione degli impianti ha dei costi ancora elevati
    • la costruzione di centrali e impianti mareomotrici ha un impatto ambientale significativo sulle aree costiere, in particolare sull’habitat naturale e gli ecosistemi locali
    • la tecnologia mareomotrice è ancora in fase di sviluppo e non è diffusa su larga scala
    • è complesso trovare siti adatti all’installazione degli impianti, che richiedono determinate condizioni ambientali e una topografia favorevole: basta una tempesta di forte intensità, ad esempio, per distruggere la centrale.

    Energie rinnovabili: perché sono importanti

    I vantaggi delle energie rinnovabili sono innumerevoli: alcune, come l’energia mareomotrice, sono programmabili, è possibile cioè pianificarne la produzione. A differenza dei combustibili fossili sono inesauribili e pulite, consentono quindi di ridurre le emissioni di gas serra e garantire un futuro più sostenibile. In questo scenario ogni scelta energetica consapevole può fare la differenza, come per esempio affidare le proprie utenze luce e gas a un fornitore trasparente e attento all'ambiente e al risparmio energetico come VIVI energia.

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    • caldaie a condensazione di ultima generazione;
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    Il contenuto è a scopo informativo per cui Vivigas S.p.A. non si assume la responsabilità in caso di errori/omissioni e invita sempre il cliente a visitare il sito di Arera per qualsiasi verifica o approfondimento.