Con l’arrivo della primavera si avvicina anche il momento di dire addio all’ora solare. Il passaggio da ora solare a legale scatta ufficialmente nell’ultimo weekend di marzo, che quest’anno coincide con la notte tra sabato 29 e domenica 30, esattamente alle 2 del mattino quando le lancette degli orologi si sposteranno avanti di un'ora, si dormirà un’ora in meno ma si potrà godere di giornate più lunghe e luminose. L’ora legale resterà in vigore fino a ottobre prossimo, precisamente fino a domenica 26 ottobre 2025, momento in cui si ripristinerà l'ora solare spostando indietro le lancette degli orologi dalle 3 alle 2 di notte.
Il cambio ora legale ora solare è ormai automatico sulla maggior parte dei dispositivi elettronici come smartphone, smartwatch, tablet e computer.
Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire meglio cosa significa ora legale e ora solare e qual è la differenza tra ora legale e ora solare. L’ora solare corrisponde all'orario naturale determinato dal movimento della terra attorno al sole; usato da ogni Paese coincide con quello del fuso orario di riferimento e viene adottato per tutto il periodo invernale. L’ora legale corrisponde invece alla convenzione di mettere avanti di un'ora le lancette per tutta la stagione primaverile ed estiva, in modo da avere così più luce nel tardo pomeriggio, ma meno al mattino presto.
L’idea di modificare l’orario per sfruttare al massimo le ore di luce pare sia stata proposta per la prima volta nel 1784 da Benjamin Franklin, che suggeriva di anticipare l’inizio delle giornate per risparmiare sull’energia da utilizzare per l’illuminazione. Tuttavia, l’idea non fu mai messa in pratica almeno fino alla Prima Guerra Mondiale: nel 1916 infatti diversi paesi, primo fra tutti la Germania, iniziarono ad adottare l’ora legale per ridurre il consumo di carbone necessario per la produzione di energia. In Italia l’ora legale è diventata definitiva nel 1966 e durava quattro mesi, dall'ultima domenica di maggio all'ultima di settembre; successivamente nel 2001 l'Unione Europea ha definito un calendario condiviso per tutti gli Stati membri in base al quale in ogni paese UE il periodo dell'ora legale ha inizio all’1 del mattino (meridiano di Greenwich) dell'ultima domenica di marzo e termina all’1 del mattino, sempre Greenwich, dell'ultima domenica di ottobre. Oggi l'adozione dell’ora legale varia in base ai paesi: viene applicata in gran parte dell'Europa e del Nord America per ottimizzare l'uso della luce naturale e ridurre il fabbisogno energetico, mentre altri paesi come la Russia, l’hanno abbandonata dopo averla adottata in passato, altri ancora non l’hanno mai usata.
Ma quali sono i pro e contro dei cambi d’ora? Tra i vantaggi dell’ora legale rientra senz’altro la possibilità di prolungare le ore di luce serale e di ridurre quindi i consumi di energia elettrica risparmiando sulla bolletta della luce. Le ore di luce in più riescono infatti a coprire un maggior numero di ore destinate alle attività umane, basti pensare a quanto si risparmierebbe sull’illuminazione degli uffici, di casa o delle strade. Non solo: usare meno energia elettrica significa anche risparmiare sui combustibili fossili ancora in parte utilizzati per produrla e contenere di conseguenza le emissioni di CO2 nell’ambiente.
Nonostante i benefici in termini energetici e ambientali, non mancano però le criticità come l’impatto negativo del cambio d’ora sulla salute umana: il passaggio da un orario all’altro altera infatti il ritmo circadiano del corpo umano abituato a un proprio ciclo sonno-veglia, causando disagi come insonnia e stanchezza soprattutto durante i primi giorni del passaggio. D'altra parte, con l'ora solare le giornate invernali diventano più corte e meno ore di luce vuol dire dover accendere prima le luci nelle ore serali.
Il cambio dell’ora permette di risparmiare energia? Secondo quanto emerso da alcuni dati Terna, sì: all’inizio del 2024 la società responsabile della gestione della rete elettrica di trasmissione nazionale stimava che durante i sette mesi di ora legale l’Italia avrebbe risparmiato circa 90 milioni di euro e 170 mila tonnellate di CO2; i dati della società inoltre dimostrano che dal 2024 al 2023 il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato di circa 11,7 miliardi di kWh, che in termini economici si traduce in un risparmio per i cittadini di circa 2,2 miliardi di euro*.
Negli ultimi anni il dibattito su una possibile abolizione del cambio tra ora legale e ora solare nell'Unione Europea è stato molto acceso. Nel 2018 la Commissione Europea ha presentato una proposta per porre fine ai cambi semestrali dell'ora nei vari Stati membri; lo ha fatto dopo aver condotto un sondaggio in cui l’84%** dei partecipanti si è espresso a favore dell’abolizione del cambio d’ora. L'idea alla base era quella di ridurre i disagi legati al passaggio tra i due sistemi e stabilire un'ora uniforme per tutto l'anno, che possa migliorare la qualità del sonno e la produttività. Nel 2019 così il Parlamento Europeo decideva che il cambio dell'ora sarebbe stato abolito dopo il 2021; a partire dal 2022 ogni Stato membro avrebbe scelto se mantenere tutto l'anno l'ora legale o quella solare. Ma lo scoppio della pandemia nel 2020 e della guerra poi ha posto altre priorità obbligando i vari paesi a rimandare la questione. Ma il dibattitto resta sul tavolo e provoca diverse divisioni interne: i Paesi del sud come, per esempio, l'Italia o la Spagna, dove l’adozione dell'ora legale allunga effettivamente le giornate, sono più propensi ad un’abolizione, mentre quelli del Nord, come la Svezia o la Finlandia, dove le giornate sono più estese, non sono dello stesso parere, l’ora in più infatti non produrrebbe alcun beneficio.
Per alleggerire ulteriormente la bolletta dell’energia elettrica e rispettare l’ambiente è importante scegliere un fornitore di energia sostenibile e conveniente come VIVI energia, che ai suoi clienti garantisce: