RILEVATORE DI GAS

Cos’è un rilevatore di gas e a cosa serve

Il rilevatore di gas è un dispositivo elettronico di sicurezza progettato per rilevare in modo tempestivo la presenza nell’aria di gas potenzialmente pericolosi come metano, GPL o monossido di carbonio. L’obiettivo principale è prevenire situazioni di rischio legate a una fuga di gas, che potrebbe causare incendi, esplosioni o danni alla salute.

Un rilevatore di fughe di gas rappresenta dunque uno strumento indispensabile per la sicurezza in casa o nei luoghi di lavoro, consentendo di prevenire incidenti gravi, fra cui rischi di intossicazione, incendi o esplosioni in ambito domestico, civile e industriale.

Rilevatore gas: come funziona

Il funzionamento dei rilevatori di gas si basa sull’impiego di sensori in grado di monitorare e rilevare la concentrazione di gas dannosi nell’ambiente. Le tecnologie usate per la rilevazione sono diverse e includono:

  • sensori elettrochimici, che generano una quantità di corrente elettrica proporzionale alla concentrazione del gas rilevato;
  • sensori catalitici, che sfruttano la reazione chimica che si verifica quando il gas da rilevare entra in contatto con la superficie del sensore;
  • sensori a infrarossi, che rilevano il gas misurando l’assorbimento di luce infrarossa da parte del gas stesso.

Quando viene superata la soglia minima di sicurezza, i sensori si attivano e il rilevatore di gas avverte l’utente con segnali visivi o acustici.

Tipi di rilevatori di gas

I rilevatori di perdite di gas si dividono in due tipologie principali:

  • rilevatore di gas fisso, che si alimenta attraverso la corrente elettrica e rimane montato in un’unica posizione all’interno di ambienti domestici o nei luoghi di lavoro;
  • rilevatore di gas portatile, che si alimenta invece tramite batterie al litio e appartiene alla categoria dei dispositivi indossabili. Monitorano continuamente la zona circostante e possono ad esempio proteggere i singoli lavoratori durante gli spostamenti.

Entrambe le categorie si differenziano inoltre per funzionalità e utilizzo.

  • I rilevatori di gas metano, per esempio, sono utilizzati per individuare un gas altamente infiammabile come il metano, molto diffuso negli impianti domestici.
  • I rilevatori di gas Gpl sono progettati per rilevare la presenza di propano, un gas utilizzato spesso come combustibile in apparecchiature da campeggio, barbecue o riscaldamento domestico. Una perdita di Gpl può portare a incendi ed esplosioni.
  • I rilevatori ad ampia gamma o multigas invece, sono caratterizzati dalla capacità di rilevare diversi tipi di gas e si prestano sia ad un utilizzo industriale che ad un uso di tipo domestico (rilevatore fughe di gas domestico).

Differenze tra rilevatori di gas e rilevatori di monossido di carbonio

Spesso i rilevatori di gas vengono confusi con i rilevatori di monossido di carbonio, ma si tratta di dispositivi differenti.

  • Un rilevatore di fughe di gas serve a individuare la presenza di combustibili come metano o GPL, che possono diventare pericolosi per il rischio di esplosione o asfissia in caso di alta concentrazione. I tempi di reazione variano in base al gas rilevato e alla tecnologia impiegata.
  • I rilevatori di monossido segnalano invece la presenza di CO, un gas incolore e inodore estremamente tossico per l’uomo, prodotto da una combustione incompleta, che può essere emesso da caminetti, impianti di riscaldamento difettosi o stufe. Sono usati principalmente in casa o in strutture commerciali per proteggere i suoi inquilini dal pericolo di avvelenamento. Sono progettati per una rapida rilevazione.

Installazione e manutenzione rilevatore gas: come farlo correttamente

Ma come e dove si installa un rilevatore di gas? E come mantenerlo efficiente nel tempo? Non si tratta di un’operazione complessa, tuttavia è consigliabile seguire alcuni piccoli accorgimenti che garantiranno il funzionamento corretto del dispositivo.

  • Posizionare i rilevatori in base al tipo di gas per cui sono stati realizzati: un rilevatore di gas metano, per esempio, va installato vicino al soffitto (a circa 30 cm), poiché il metano tende a salire, mentre un rilevatore di GPL va montato in basso, a circa 30-40 cm dal pavimento, perché il GPL è un gas pesante.
  • Evitare l’installazione in spazi chiusi o luoghi dove sporcizia e polvere potrebbero bloccare i sensori; mai installare il dispositivo vicino a finestre, prese d’aria o fonti di calore, sopra ad un lavello o in prossimità del piano cottura, perché le sue funzioni potrebbero essere alterate.
  • Assicurarsi della presenza dei cavi necessari a farlo funzionare.
  • Installare il rilevatore in un luogo facilmente accessibile nel caso si debbano effettuare delle riparazioni.
  • Garantire una manutenzione regolare che include: la sostituzione delle batterie nei modelli portatili, la calibrazione o sostituzione dei sensori per garantire letture corrette e il più possibile accurate, la pulizia delle componenti usurate.

Rilevatore gas cucina obbligatorio? Cosa dice la normativa

In Europa la normativa di riferimento sui rilevatori di gas per casa include:

  • la EN 50194, che regola la costruzione e l'installazione dei rilevatori di gas combustibili (metano o GPL) definendone requisiti minimi e funzionamento;
  • la EN 50291-1, lo standard europeo che definisce i requisiti per le prestazioni dei rilevatori di monossido di carbonio (CO), garantendo che forniscano avvisi affidabili in presenza di livelli nocivi di monossido di carbonio.

In Italia a partire dal 2 novembre 2024 i rilevatori di gas sono obbligatori per gli immobili destinati ad affitti brevi (locazioni turistiche): lo stabilisce la Legge n. 191 del 15 dicembre 2023 (Decreto Anticipi), che ha introdotto l’obbligo di rilevatori di gas metano, GPL e monossido di carbonio, oltre per tutti i proprietari di B&B, case vacanze e alloggi simili destinati al turismo.

Sicurezza domestica: perché scegliere VIVI energia

Installare rilevatori di gas domestici è un passo fondamentale per proteggere la propria casa da eventuali perdite di gas. Tuttavia, la sicurezza non si ferma a questo. Un altro elemento cruciale per garantire una protezione completa è la scelta di un fornitore affidabile come VIVI energia, in grado di soddisfare le esigenze dei clienti grazie a strumenti utili per monitorare i consumi e a offerte convenienti come VIVIconsapevole Gas. Con soluzioni pensate per garantire tranquillità, i vantaggi sono molteplici:

Aumento della potenza: come procedere

Per aumentare la potenza del contatore, è necessario fare richiesta al proprio fornitore di energia elettrica, il quale è tenuto a trasmettere l'istanza, al distributore locale facendo da tramite sia per la formulazione del preventivo sia per la conferma della richiesta di variazione da parte del cliente.

Aumento potenza contatore: costi e tempistiche

Per i clienti domestici i costi per l'aumento della potenza del contatore variano in base alla potenza richiesta e prevedono:

  • un contributo fisso di 23 euro da pagare al proprio fornitore (per chi si trova nel servizio di Maggior Tutela, come i clienti vulnerabili, e nel servizio a Tutele Graduali); nel mercato libero questo contributo varia in base alle condizioni contrattuali sottoscritte;
  • un contributo di 61,26 euro (IVA esclusa) per ogni kW aggiuntivo per aumenti di potenze fino a 6 kW

Così, per esempio, per aumentare la potenza di un contatore da 3 a 6 kW un cliente domestico dovrà pagare:

  • 23 euro di contributo fisso al fornitore (o contributo stabilito nel contratto dal fornitore operante nel mercato libero)
  • 61,26 euro per ogni kW di potenza aggiuntiva (3kW) = 61,26 euro x 3,3 kW di potenza disponibile (ovvero 3kW di potenza impegnata x il valore 1,1) = 202,158 euro

Per quanto riguarda le tempistiche, il fornitore entro due giorni lavorativi dovrà trasmetterla al distributore la richiesta di aumento di potenza. Il distributore dovrà provvedere a variare la potenza entro 5 giorni lavorativi se non sono necessari interventi sul contatore, mentre la necessità di lavori specifici sul contatore impone la consegna di un preventivo e prevede un termine di 20 giorni per l'esecuzione dell'intervento.

Aumento della potenza del contatore: tutti i vantaggi

Aumentare la potenza del contatore offre diversi benefici:

  • prevenzione di sovraccarichi e interruzioni di corrente: una potenza adeguata riduce il rischio di scatti del contatore durante l'uso simultaneo di più elettrodomestici o di apparecchi particolarmente energivori;
  • un migliore comfort abitativo: si pensi alla scelta di apparecchi ad alta efficienza energetica come, ad esempio, le pompe di calore, in sostituzione dei vecchi dispositivi alimentati a gas o di piastre a induzione al posto dei fornelli.

Cosa fare prima dell’aumento di potenza

Prima di procedere con l'aumento della potenza del contatore è importante:

  • verificare che l'impianto elettrico domestico sia in grado di gestire la nuova potenza richiesta;
  • sostituire il contatore: in alcuni casi, potrebbe essere necessario installare un contatore con capacità superiore;
  • adeguare eventualmente le protezioni elettriche come l'utilizzo di cavi più spessi e la sostituzione o l'aggiunta di interruttori magnetotermici e differenziali;
  • richiedere la consulenza di un tecnico qualificato per valutare le modifiche necessarie e assicurare la conformità alle normative vigenti.

La convenienza di VIVI energia

Per ottimizzare la potenza impegnata del contatore è importante saper scegliere il livello più adatto alle proprie abitudini di consumo, evitando interruzioni dovute a potenza insufficiente sia sprechi dovuti a un eccesso non necessario. Una potenza impegnata troppo alta comporta infatti costi fissi maggiori in bolletta, senza offrire reali benefici se non viene effettivamente utilizzata.

Per individuare la potenza ideale è fondamentale:

  • analizzare i propri consumi tramite strumenti di monitoraggio o le app dedicate del fornitore;
  • monitorare l’uso degli elettrodomestici e valutare quali dispositivi si utilizzano più spesso e contemporaneamente;
  • evitare sovrastime inutili: se raramente si superano i 3 kW, potrebbe non essere necessario un aumento di potenza;
  • considerare soluzioni di efficienza energetica, come la domotica o l’utilizzo di elettrodomestici intelligenti a basso consumo per gestire meglio i carichi.

Un altro passo essenziale è rivolgersi a un fornitore trasparente e attento alle esigenze dei propri clienti come VIVI energia, che garantisce:

  • energia verde al 100% proveniente da fonti rinnovabili;
  • tariffe convenienti;
  • bollette trasparenti e leggibili;
  • un programma fedeltà (VIVI Vip) che premia gli utenti più fedeli con viaggi, shopping, cura della persona e tempo libero a prezzi convenienti;
  • bolletta online: ogni mese è possibile ricevere la bolletta direttamente sulla propria email;
  • App VIVI energia per monitorare i propri consumi e pagare le bollette direttamente dal proprio smartphone;
  • un unico contratto per gestire gas e luce insieme;
  • un'ampia gamma di di soluzioni di efficienza energetica: impianti fotovoltaici per l'autoproduzione di elettricità, caldaie a condensazione di ultima generazione, comode Wallbox per ricaricare la propria auto elettrica direttamente da casa e l’installazione di un climatizzatore a basso impatto ambientale, smart ed eco-friendly.

Il contenuto è a scopo informativo per cui Vivigas S.p.A. non si assume la responsabilità in caso di errori/omissioni e invita sempre il cliente a visitare il sito di Arera per qualsiasi verifica o approfondimento.