Il mondo ha sempre più fame di energia, complice l’innalzamento delle temperature globali che aumentano la richiesta di raffrescamento, l’elettrificazione della rete dei trasporti, i consumi industriali ma soprattutto l’avvento delle nuove tecnologie e applicazioni digitali. Per chi non lo sapesse, Internet consuma energia e stare costantemente connessi ha un costo. Ogni volta che inviamo un messaggio, apriamo una mail, guardiamo un video su YouTube o una serie TV in streaming, o cerchiamo qualcosa su un motore di ricerca, stiamo consumando energia. Anche se invisibile, il traffico online ha un costo ambientale ed energetico concreto, per questo capire quanta energia consuma Internet è fondamentale: solo così potremo valutare l’impatto reale delle nostre abitudini digitali sulle bollette e adottare comportamenti più consapevoli per poter ridurre i consumi di energia elettrica.
L’uso intensivo di servizi cloud, applicazioni, e-mail e piattaforme streaming ha un prezzo energetico significativo. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), l’ecosistema digitale globale nel 2023 avrebbe consumato 1.100 TWh, ovvero quasi il 4% della domanda di energia elettrica mondiale che nel 2024 è cresciuta del 3,4%. Già nel 2019 il rapporto The Shift Project, indicava Internet come responsabile di circa il 7% del consumo energetico mondiale. Per capire meglio, basti pensare all’energia necessaria per inviare una mail, che in base alla complessità (ad esempio con o senza allegati pesanti) può consumare da 0,3 a 26 Wh. L’invio e la ricezione di una mail coinvolgono infatti diversi elementi:
Il cuore dei moderni ecosistemi digitali sono i data center, centri di calcolo informatico composti da migliaia di server, che garantiscono il funzionamento ininterrotto di siti web, servizi digitali e piattaforme di streaming; ne consegue che per rimanere operativi hanno bisogno di enormi quantità di energia elettrica, il loro fabbisogno energetico deriva infatti non solo dall’alimentazione dei server, ma anche dai sistemi di raffreddamento necessari a mantenerli operativi 24 ore su 24. L’IEA fa sapere che nel 2024 hanno consumato il 20% (15 gW) di energia elettrica in più, rappresentando l'1,5% della domanda globale di elettricità, pari a 415 terawattora. Entro il 2030 il consumo di elettricità dei data center dovrebbe addirittura raddoppiare, soprattutto sotto la spinta dei sistemi di intelligenza artificiale generativa e il consumo energetico dell’AI stessa sta diventando sempre più rilevante.
Tutti i dispositivi connessi alla rete come router, modem, smartphone e computer incidono sul consumo energetico quotidiano. Sapere quanto consuma un modem o un router può aiutare a stimare il fabbisogno energetico domestico legato alla connessione.
Anche una semplice ricerca su Google consuma energia: per la precisione 2,26 kilowattora per utente, ovvero quanto una lampadina da 60 watt in tre ore. Ma anche guardare una serie TV in streaming costa energia: secondo i dati forniti dall’IEA un’ora di streaming potrebbe consumare in media tra 0,12-0,24 kWh, in base alla piattaforma, alla rete e al dispositivo utilizzato. Nel 2019 Netflix ha rivelato di aver consumato energia pari a 451mila megawatt/h, ossia l’energia necessaria per alimentare 490mila case medie americane.
Come ridurre i consumi di energia elettrica dovuti all’uso di internet? Oltre a promuovere l’utilizzo di energie rinnovabili e soluzioni più sostenibili per alimentare i propri data center, esistono diverse strategie per limitare l’impatto ambientale delle nostre attività online e ottenere un significativo risparmio energetico in bolletta. Eccone alcuni:
Ridurre i propri consumi e alleggerire la bolletta significa anche scegliere un fornitore di energia attento all’impatto ambientale delle proprie infrastrutture e dei propri processi produttivi, orientato a investire in fonti rinnovabili e in pratiche sostenibili come VIVI energia, che garantisce ai suoi abbonati: