BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ


Bilancio di sostenibilità

Le imprese da tempo si confrontano con la responsabilità sociale d’impresa, ovvero con la responsabilità di analizzare i propri risultati misurandoli anche attraverso una serie di informazioni che, pur non essendo di tipo economico e finanziario, sono altrettanto rilevanti. Queste informazioni descrivono l’attività (il business) di un’azienda considerandola in rapporto: alle persone e alla collettività coinvolte; alla comunità e al territorio in cui l’organizzazione opera; alle istituzioni e alle associazioni con cui si confronta; alle risorse naturali che utilizza e consuma; all’ambiente che ‘abita’ e modifica.

Dunque, accanto al bilancio d’esercizio, che rappresenta la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica dell’azienda, sono stati introdotti altri strumenti e documenti di rendicontazione non finanziaria. Il bilancio di sostenibilità è uno di questi.

Dati finanziari e informazioni non finanziarie consentono all’impresa e ai suoi portatori di interesse o stakeholder di avere una visione più esaustiva di tutti gli impatti derivanti da ciò che essa fa, dagli obiettivi che si dà, dalle scelte e dalle decisioni che prende.

Bilancio di sostenibilità: cos’è

Il bilancio di sostenibilità rendiconta l’attività di un’organizzazione analizzandone le implicazioni sociali, ambientali ed economiche. L’obiettivo di questo tipo di rendicontazione è avviare una riflessione e mettere in atto delle azioni affinché il business di un’impresa possa risultare sostenibile in una prospettiva di medio e lungo periodo. In questo senso il bilancio di sostenibilità costituisce anche uno strumento di comprensione e di trasparenza, di condivisione e di comunicazione con gli stakeholder.

Chi sono gli stakeholder

Gli stakeholder o portatori di interesse sono tutti i soggetti che interagiscono con l’organizzazione e che con essa entrano in relazione. Se l’impresa, attraverso la propria attività, influisce sui propri portatori di interesse, essi, a loro volta, agiscono sull’organizzazione che, per indirizzare le proprie scelte e decisioni, dovrà tenere conto anche di questa relazione. Gli stakeholder possono essere i dipendenti, i clienti, i fornitori, le istituzioni. Ogni impresa, considerando il proprio business, deve identificare gli stakeholder coi quali interagisce.

Quali informazioni contiene il bilancio di sostenibilità

Il bilancio di sostenibilità si sviluppa intorno ad alcuni temi che sono stati identificati come importanti (materiali) per l’impresa e per i suoi stakeholder. Può essere redatto utilizzando differenti metodologie di rendicontazione. Oggi, una delle metodologie più utilizzate a livello internazionale è quella che si basa sui GRI Standards (Global Reporting Initiative). Seguendo le linee guida proposte dal GRI, il bilancio di sostenibilità si apre con il messaggio della direzione aziendale relativo alla visione d’impresa inserita nel contesto della sostenibilità. Quindi si suddivide in capitoli e, in linea di massima, contiene informazioni relative a:

  • descrizione del contesto, dei rischi e delle opportunità, del modello di business e dell’assetto organizzativo;
  • coinvolgimento degli stakeholder e analisi di materialità, ovvero identificazione dei temi importanti e attribuzione di una rilevanza a tali temi;
  • per ogni tema materiale identificato, rendicontazione degli impatti economici, ambientali e sociali (interni ed esterni) generati dall’azienda;
  • nota metodologica.


Quando il bilancio di sostenibilità diventa obbligatorio

Il bilancio di sostenibilità è un documento che include informazioni di tipo economico e informazioni a carattere non finanziario legate agli impatti su società e ambiente. Allo stato attuale, la redazione e la pubblicazione di un report di sostenibilità sono obbligatorie solo per Enti di Interesse Pubblico (aziende quotate in Borsa e quelle appartenenti al settore bancario-assicurativo). Così ha stabilito il D.Lgs. n. 254/2016, recependo la Direttiva europea 2014/95/UE. Nell’ambito di intervento del decreto, i criteri quantitativi di inclusione delle grandi aziende o Gruppi di aziende sono stabiliti dall’articolo 2, che prevede un numero medio di dipendenti superiore a 500, oltre a un attivo patrimoniale superiore a 20 milioni di euro oppure, in alternativa, ricavi netti superiori a 40 milioni di euro.

Il bilancio di sostenibilità, però, può essere redatto anche su base volontaria da realtà aziendali che non rientrano nel perimetro delineato dal D.Lgs. n. 254/2016 e può, eventualmente, essere sottoposto a revisione da parte di un soggetto indipendente, un revisore legale oppure una società di revisione.

Perché fare un bilancio di sostenibilità?

La rendicontazione di sostenibilità fa parte di un percorso di comprensione e di miglioramento che si sviluppa in una prospettiva di medio e lungo periodo.

La riflessione sui temi materiali, effettuata considerando gli impatti sociali, ambientali ed economici generati dal proprio business, consente all’azienda di mettere a fuoco degli obiettivi e le relative azioni da attuare per realizzarli, nell’ottica di un’evoluzione del proprio fare ed essere impresa. Infatti, redigere un bilancio di sostenibilità consente, per esempio, di:

  • affinare la comprensione dei rischi e delle opportunità;
  • migliorare la propria capacità di innovare e di anticipare i cambiamenti;
  • rafforzare la solidità (anche economica) dell’azienda nel lungo periodo;
  • confermare la reputazione grazie a un onesto esercizio di trasparenza, che non evita di descrivere e affrontare anche le criticità, ovvero quegli aspetti rispetto ai quali l’azienda sa di dover fare qualcosa di più e che richiedono di innescare un cambiamento.

Il percorso di sostenibilità di VIVI energia

Oggi è molto alta l’attenzione verso la necessità di attuare un modello di sviluppo che sia inclusivo, equo, rispettoso di tutti gli esseri viventi e del pianeta che li ospita. Le imprese sono chiamate a fare la loro parte. Accanto alla sostenibilità economica, dunque alla reddittività che consente a un’impresa di ‘fare’ e di ‘essere’, di crescere e di investire, oggi un’organizzazione deve poter misurare la propria attività anche dal punto di vista della sostenibilità sociale ed ambientale.

VIVI energia ha intrapreso un percorso partendo dalla riflessione e dalla volontà di acquisire una maggiore consapevolezza, un percorso la cui tappa successiva sarà la pubblicazione del suo primo bilancio di sostenibilità. La società sta dunque allargando il proprio sguardo, partendo dall’analisi delle attività che costituiscono il cuore del suo business: la fornitura di luce e gas a privati e aziende, la proposta di soluzioni per l’efficienza energetica. La necessità di innescare un cambiamento nel modo di usare l’energia (senza sprechi e in modo efficiente), la produzione di energia da fonti rinnovabili, la cura e l’attenzione per le persone, questi sono alcuni dei temi che verranno affrontatati. Il bilancio di sostenibilità servirà per misurare e dare conto, per comprendere e progettare.

Il contenuto è a scopo informativo per cui Vivigas S.p.A. non si assume la responsabilità in caso di errori/omissioni e invita sempre il cliente a visitare il sito di Arera per qualsiasi verifica o approfondimento.